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65. Terzigno, cortile Ferrara, Contrada Avini.

Excavated 1976.

 

Wine amphorae and dolii found in a drainage pit, at a depth of approximately 21m, in the cortile Ferrara in contrada Avini at Terzigno.

The discovery took place in 1976.

 

Bibliography

Casale A., Bianco A., Primo contributo alla topografia del suburbio pompeiano: Supplemento al n. 15 di ANTIQUA ottobre-dicembre 1979, 161, p. 51.

Ritrovamento, controllato dal Centro Studi Archeologici di Boscoreale e Boscotrecase, di cui non si ha documentazione di archivio.

 

Plan

 

Terzigno, cortile Ferrara, Contrada Avini. Terzigno archaeological discoveries location plan.
Top left circle is Località San Pietro discovered in 1992.
Lower circle is remains in Contrada Avini discovered in 1976.
The solid circle is Villas 1, 2, 6 and other remains in Cava Ranieri, Bocca al Mauro.

Terzigno, cortile Ferrara, Contrada Avini. Terzigno archaeological discoveries location plan.

Top left circle is Località San Pietro discovered in 1992.

Lower circle is remains in Contrada Avini discovered in 1976.

The solid circle is Villas 1, 2, 6 and other remains in Cava Ranieri, Bocca al Mauro.

 

Archeologia

Gli scavi archeologici promossi dal '700 in poi nel Suburbio pompeiano hanno riportato alla luce innumerevoli ville rustiche di epoca romana, anche il territorio di Terzigno, è stato, anche se solo recentemente (L. Reg. 67/88), interessato corposamente da scavi che hanno rivelato numerosi ritrovamenti di seguito cronologicamente elencati:

       Nel 1910, in località Scocozza masseria Albano (oggi proprietà Pasquale Auricchio) sono stati rinvenuti delle mura romane e vari attrezzi agricoli.

       Nel 1976, in località Avini cortile Ferrara, a 21 metri di profondità, sono stati rinvenuti anfore e dolii romani.

       Nel 1981, in località Caposecchi, lungo l'antica strada che da Pompei conduceva a Nola (Note 12), nella Cava Ranieri ('o tagliapret') che estrae la pietra della colata lavica del 1832-34 (Note 13), è venuto alla luce l'intero quartiere rustico (atrio porticato, corridoio, stanzette) e la cella vinaria di una villa romana, la cella contiene dolii in terracotta con una capacità di circa 800 litri, ben conservati, allineati e infossati a file parallele con il marchio di fabbrica impresso sull'orlo. Questo rinvenimento fu preceduto, nel 1976, da segnalazioni incerte di un'altra villa a circa 800 metri più a nord. Successivamente si sono avuti altri cinque rinvenimenti tanto da formare un vero parco archeologico.

Lo sfruttamento dell'ager Pompeianus (seppur molto studiato negli ultimi anni, data la pochezza delle informazioni, non è ancora del tutto ben definito riguardo a estensione e configurazione) era assicurato da queste ville rustiche. Situate su panoramiche terrazze naturali alle pendici del Vesuvio, le ville furono distrutte dall'eruzione del 79 d.C., esse erano composte da una pars urbana (riservata al padrone), una pars rustica (per i servi e l'attività lavorativa), la fattoria era la pars fructuaria. Vi sono anche esempi di ville più modeste solo rustiche (solo per vilicus e schiavi).

 

Le ville romane di Terzigno (Note 14), in sintesi, sono sei così distinte:

       villa 1: collocabile tra il II e il I secolo a.C., di 135 mq. (tutte le pertinenze si estendono per 570 mq.), con 42 dolii nella cella vinaria e un deposito del foraggio (dove sono visibili resti vegetali carbonizzati che i vari esami hanno stabilito essere trifoglio, erba medica, fava e pisello selvatico), doveva trattarsi di una grande azienda agricola;

       villa 2: a 800 metri dalla villa 1, anch'essa collocabile tra il II e il I secolo a.C., qui sono stati trovati vari scheletri umani e di cani, nonché vari monili, monete d'argento e bronzo, una fibula di bronzo, tutto di buona fattura;

       villa 3: a 200 metri dalla villa 2, consiste in un fondo di cisterna e qualche muro;

       villa 4: è una struttura muraria in opus incertum, che delimita dei pavimenti di cocciopesto;

       villa 5: pochissimi elementi;

       villa 6: è risultata un rinvenimento eccezionale, lo scavo esplorativo si è protratto dal 1993 al 1997, sono venuti alla luce enormi e raffinati affreschi di cicli figurativi mitologici, di Fortuna con timone, di Sacri Lari e di un Baccante e, nel settore rustico, alcuni scheletri.

 

12. Nella topografia del Suburbio pompeiano è questa un'antica arteria risalente al periodo medioevale, quando il territorio di Terzigno insieme a tutto il circondario era la "Silva Mala", luogo di caccia degli Angioini.

 

13. Fino al XVIII secolo, questa strada resta l'unico collegamento tra le località del versante meridionale del Vesuvio, con i Borbone si razionalizzò il tortuoso percorso, quello attuale (la SS 268).

La strada è riportata nella "Tavola Peutingeriana" (da Peutinger nome del possessore della tavola che si trova a Vienna).

 

14. Il record stratigrafico evidenziato nel sito, un'area di circa 500.00 mq., comincia con depositi di flow e surge di 7900 anni fa e si chiude con la colata Caposecchi del 1834, che poggia sulle lave 1701/1817, mentre i depositi vulcanici del 79 d.C. sono ad un livello moto più basso rispetto all'attuale piano di campagna.

Ampia e dettagliata relazione sulle ville e catalogo completo dei reperti rinvenuti a Terzigno sono riportati nella pubblicazione promossa dalla Gestione Commissariale di Terzigno nel 1989: "Le Ville Romane di Terzigno " a cura di Caterina Cicirelli.

 

Archaeology

The archaeological excavations promoted from the 18th century onwards in the Pompeian suburb have brought to light countless rustic villas from the Roman era, even the territory of Terzigno has been, even if only recently (Regional Law 67/88), heavily involved in excavations which revealed numerous finds chronologically listed below:

• In 1910, in the località Scocozza Masseria Albano (today owned by Pasquale Auricchio) Roman walls and various agricultural tools were found.

• In 1976, in the località Avini cortile Ferrara, Roman amphorae and dolii were found at a depth of 21 metres.

• In 1981, in località Caposecchi, along the ancient road that led from Pompeii to Nola (Note 12), in the Ranieri quarry ('o tagliapret') which extracts the stone from the lava flow of 1832-34 (Note 13), the entire rustic quarter (portico atrium, corridor, small rooms) and the wine cellar of a Roman villa have come to light. The cella vinaria contains terracotta dolia with a capacity of about 800 litres, well preserved, aligned and sunken in parallel rows with the makers mark stamped on the rim. This discovery was preceded, in 1976, by uncertain reports of another villa about 800 meters further north. Subsequently there were five other discoveries so as to form a true archaeological park.

The exploitation of the ager Pompeianus (although much studied in recent years, given the paucity of information, it is not yet fully defined in terms of extent and configuration) was ensured by these rustic villas. Situated on scenic natural terraces on the slopes of Vesuvius, the villas were destroyed by the eruption of 79 AD. They consisted of a pars Urbana (reserved for the master), a pars rustica (for the servants and work), and the farm was the pars fructuaria. There are also examples of more modest rustic villas (only for the steward and slaves).

 

The Roman villas of Terzigno (Note 14), in summary, are six as follows:

• villa 1: datable between the 2nd and 1st century BC, measuring 135 m2. (all the appurtenances extend for 570 square meters), with 42 dolia in the wine cellar and a fodder store (where charred plant remains are visible which the various examinations have established to be clover, alfalfa, broad bean and wild pea). It must have been of a large farm.

• villa 2: 800 meters from villa 1, which can also be dated between the 2nd and 1st century BC, several human and dog skeletons were found here, as well as various pieces of jewellery, silver and bronze coins, and a bronze brooch, all of good quality.

• villa 3: 200 meters from villa 2. It consists of a tank bottom and some walls.

• villa 4: It is a masonry structure in opus incertum, which delimits the cocciopesto floors.

• villa 5: Had very few elements.

• villa 6: It turned out to be an exceptional find, the exploratory excavation lasted from 1993 to 1997, enormous and refined frescoes of mythological figurative cycles came to light, of Fortuna with rudder, of Sacred Lares and a Bacchante and, in the rustic sector, some skeletons.

 

12. In the topography of the Pompeian suburb, this is an ancient artery dating back to the medieval period, when the territory of Terzigno together with the entire surrounding area was the "Silva Mala", a hunting place for the Angevins.

 

13. Up until the 18th century, this road remained the only link between the localities on the southern side of Vesuvius. The current winding route (the SS 268) was rationalized with the Bourbons.

The road is recorded in the "Tavola Peutingeriana" (from Peutinger, the name of the owner of the table located in Vienna).

 

14. The stratigraphic record highlighted in the site, an area of approximately 500.00 m2, begins with flow and surge deposits of 7900 years ago and ends with the Caposecchi flow of 1834, which rests on lava of 1701/1817, while the volcanic deposits of 79 AD are at a much lower level than the current ground level.

 

An extensive and detailed report on the villas and a complete catalogue of the finds found in Terzigno are reported in the publication published by the Gestione Commissariale di Terzigno in 1989: "The Roman Villas of Terzigno" edited by Caterina Cicirelli.

 

See http://ambrosioe.altervista.org/la_citta__-_copia.html

 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento - Last updated: 14-Mar-2023 17:35